DIVENTARE DONNA NON VUOL DIRE CHE NON SI E’ PIU’ BAMBINA

Caro papà, ti scrivo questa lettera nel giorno del tuo COMPLEANNO per poterti dire tutto quello che mai ti ho detto. Lo so, non sono di molte parole, non mi confido mai, e a te, pur essendo il mio papà, non ti dico quasi mai che ti voglio bene. Vorrei che sapessi tante cose, ma non so se in questa lettera confusa riuscirò a rimediare al mio silenzio. Innanzitutto, scusami. Scusami se ti ho trattato male, scusami se non ho pensato a te, scusami se ha prevalso l’egoismo. Scusami e basta.
Ogni volta con il sorriso, ogni volta con la testa alta sei uscito da quella porta, e sei venuto da me, sempre quando ce n’è stato bisogno. Papà, io ti voglio bene, lo sai, anche se non te lo dico mai. Ma sono fatta così, e me ne vergogno un po’. Per me speri tutto il meglio possibile, ma oggi voglio sperare anche io per te. Spero che la vita ti porti dei regali bellissimi, come quelli che con sacrificio portavi tu a me. Spero che il tuo passato sia solo un dolce ricordo, e non ti faccia mai soffrire. Spero che la tua vecchiaia scorra nel piacere della vecchiaia. Spero tante cose, forse troppe, ma quando ti guardo penso a quanto vorrei vederti felice. Sai, papà, da bambina eri il mio gigante

 buono, così grande, così inimitabile, ma quando stringevo la tua mano enorme sentivo come tra noi ci fosse qualcosa di speciale. Anche oggi che sono grande mi accompagni a casa, mi lasci sotto al portone e finchè non entro nel portone tu non abbassi lo sguardo per controllare se sono al sicuro. Oggi i tuoi capelli sono più grigi, le spalle più curve, il corpo più stanco. Ma il tuo ruolo di papà è sempre stato impeccabile. Hai lottato tanto, contro tutti, contro chi voleva il male, e contro il destino che ti ha tolto l’amore del tuo papà troppo presto. Sei un babbo autodidatta, tu. Ma non per questo meno perfetto. Hai vissuto per noi dal primo momento che sono nata, ed ora forse ti è difficile accettare di non vedermi più bambina. Sai, in fondo ti capisco, ci provo. Scusami per questo, per non saperti dimostrare che ti voglio bene. Ma sai, papà, anche io faccio fatica ad accettare tante cose. Le ingiustizie, ad esempio. O quella che io chiamo sfortuna e tu chiami vita. Non la capisco certe volte.
Ma poi, quando il bisogno ce lo hai tu, a chi ti rivolgi? Non ti ho mai visto chiedere nulla, papà, e la cosa mi dispiace. Mi

dispiace, perchè so che il tuo orgoglio a volte ti impedisce, lo so, perchè da te l’ho ereditato, e a volte piega anche me. Ma vedi, non devi provare vergogna davanti a una domanda, sono altri che devono vergognarsi. Papà, in questa lettera non posso farti altro regalo che le mie parole, ma so che da me aspetti solo questo. Sai papà, ricordo come da bambina a scuola mi vantavo di te, del nonno, della nostra famiglia. E anche se non ci sono più io continuo a farlo. Sono poche le persone che possono dire di avere una famiglia onesta come la nostra. Ti ho sempre visto indistruttibile, forte, come un supereroe, poi ti ho visto steso sul divano, ed ho capito che sei un essere umano. Ho capito anche che non ti serve stare bene per pensare a me, ho capito che per me faresti qualsiasi cosa, qualsiasi sacrificio, ed ora, mentre ci penso e scrivo, non so più che altre parole rivolgerti. Voglio vederti fare merenda, mangiando il mio gelato. Voglio vederti mettere da parte lavoro ed orgoglio, e voglio vederti ridere, ridere di gusto, come non fai da tempo. Tutto ciò che ci lega, papà, è qualcosa di imprescindibile e indistruttibile, saranno forse le tue forze estreme, o forse le tue capacità…ma di certo non sono io. Sei tu, sempre tu, papà, che riesci a strappare un sorriso ovunque, e che anche nella sofferenza riesci a metterti in disparte, preoccupandoti per gli altri. Ma voglio dirti solo un’ultima cosa, e forse la più importante: non si può misurare il bene che ti voglio. Non cesserà mai di esistere l’idea della tua figura come il mio supereroe, papà, perchè tu mi hai amata incondizionatamente nonostante ogni parola ostile che ti ho rivolto, e sei qui, adesso, senza chiedere nulla se non la mia presenza, anche oggi, nel giorno della tua festa. Caro papà, concludo questa lettera sperando che tu mi capisca, ma so che sarai sempre lì, come ogni giorno, anche se dovessi dimenticarmi di dartela. Lo so, perchè il tuo amore è il legame più speciale che io abbia mai visto, e non può cambiare ne ora ne mai. Papà, ti voglio bene, tanto, quindi vedi di non lasciarci mai perchè anche se grandi abbiamo sempre bisogno di te.. tua figlia

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