TOTTI – SPALLETTI COME BIANCHI – CONTI

Ha allenato la Roma quando – come dice lui – «le questioni tecniche erano gli ultimi problemi: la morte di Viola, varie faccende societarie, insomma tutta una ricostruzione che doveva passare dalle mie mani». Chi parla è Ottavio Bianchi che, nei primi anni ’90, era riuscito a portare la Roma a giocare due finali. Ma poi scavando nei ricordi di quella Roma torna in mente il caso Bianchi – Conti. Il mister, che confinò in tribuna il campione del mondo e bandiera gialllorossa non concedendogli neanche un minuto di gioco nonostante i cori dei tifosi che lo volevano in campo, oggi come allora rifarebbe tutto da capo: “Ho sempre messo in campo giocatori che ritenevo più in forma, non facevo giocare Conti perché non lo ritenevo al pari degli altri. Non l’ho mai fatto giocare nemmeno 5/10 minuti per non sminuire o mancare di rispetto ad un giocatore che aveva fatto così bene negli anni precedenti. Mettere in campo un giocatore  che ha avuto un passato glorioso e farlo giocare 3 minuti è una mancanza di rispetto verso il giocatore.  Poi personalmente capisco e  rispetto sempre le decisioni di qualsiasi allenatore. Non ne ho mai conosciuto uno che si sia fatto consapevolmente un danno da solo. Sono sempre partito dal presupposto che gli unici uomini che ho amato sono stati mio padre e mio figlio e se avessero giocato per me e ci fosse stato uno più forte e magari più antipatico io avrei fatto giocare quello più antipatico. Una cosa a cui ho sempre tenuto è stato il rispetto dei ruoli. OggiTYP-468477-4838404-medium_120305_151806_mi050312spo_000008-259967ha delle responsabilità verso gli altri giocatori verso la società e paga lui le conseguenze delle sue scelte. Nessuno si può o si deve permettere di andare a fare chiacchiere al di fuori dello spogliatoio. Nelle grandi società questo cose non accadono,certe situazioni vengono stoppata sul nascere. L’importante è tenere tutto dentro lo spogliatoio, quello che succede tra Totti e Spalletti sono stupidaggini. Nel mio spogliatoio contava solo la mia parola”

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